RESTAURO PALAZZI DELL’ANTICA CORTE: Relazione tecnica


RESTAURO PALAZZI DELL’ANTICA CORTE: Relazione tecnica




L’intervento ha avuto lo scopo di riportare a vista l’intero prospetto Sud della muratura superstite dei cosiddetti “Palazzi dell’antica Corte”; a seguito della demolizione di questi antichi fabbricati, avvenuta nel XIX secolo, la facciata in questione venne utilizzata come muro di contenimento del giardino pensile inferiore detto “Giardino segreto”; il restauro doveva dunque tenere conto di tale funzione pur tuttavia restituendo l’idea di come potessero apparire tali officine all’epoca della loro edificazione; l’intervento ha interessato un tratto di muro della lunghezza complessiva di 62 mt e dell’altezza variabile da un minimo di 3,50 mt della cantonata Sud-Est ad un massimo di 14 mt in corrispondenza della cosiddetta “Torre Maestra”.
La muratura in questione era estremamente composita, appartenete a strutture di epoche diverse: Una prima porzione di muro dell’angolo Sud-Ovest, prospiciente Via Vittoria Colonna, risultava avere una trama diversa rispetto alla muratura della porzione di muro immediatamente seguente ed adiacente la cantonata Sud-Ovest del Palazzo dell’antica Corte; in corrispondenza di questa muratura è visibile una porta con cornici ad arco risalente con molta probabilità al XVI secolo; questa porzione di muro si estende per 7 mt di lunghezza e per un’altezza di 9 mt; adiacente a questo muro inizia una muratura continua che si estende per circa 42 mt di lunghezza di epoca medioevale che presentava elementi architettonici di elevato pregio artistico, pur facenti parte della parte a livello di calpestio della via detta “piano della Corte”; la cantonata di Sud-Ovest presentava una serie di pietre squadrata di peperino patricano le quali continuavano il loro disegno fino a formare una piccola porta larga 70 cm ed alta 160 che presentava un disegno di squisita manifattura risalente al tardo XIII secolo; ad un’altezza variabile tra i 3,50 mt e 4,70 mt rispetto al piano di calpestio odierno, la struttura presentava 2 finestrelle di piccole dimensioni ed una feritoia; Spostandosi verso Est, in corrispondenza della “Torre Maestra” sono state rinvenute diverse mensole inserire nella muratura di riempimento, le quali, in seguito alla loro rimozione hanno permesso di riportare alla luce un sedile in pietra e l’imposta di una finestra di grandi dimensioni (probabilmente una bifora); l’estremità sud-orientale della struttura presentava una colonna angolate in peperino a bugne lisce ed una mensola dal disegno elegante. L’ultima porzione di muro, costruito con funzione contenitiva del terrapieno del “giardino segreto” nel 1916, presentava un intonaco “arricciato” oramai fatiscente.
Il primo intervento è stato la rimozione dei rampicanti che avevano coperto oltre i 2/3 della facciata, operazione questa che è stata eseguita dopo l’essiccatura provocata mediante taglio alla base; Inoltre si è proceduto all’eliminazione delle radici e della terra infiltrata nelle fessure del tessuto murario; in seguito si è proceduto a spazzolatura, idrolavaggio a pressione controllata e rimozione manuale della stuccatura preesistente; gli elementi architettonici decorativi in peperino (cantonate, mensole, portali e finestre) sono stati puliti con acqua nebulizzata a bassa pressione e con spazzole di setole naturali; la cantonata Sud-Ovest, prospiciente Via Vittoria Colonna, presentava tracce di intonaci che nei secoli hanno provocato un fenomeno di dilavamento che comportava una scomparsa degli strati di finitura più superficiali ed allo stesso tempo una coesione degli strati più aderenti la pietra. Tale fenomeno ha conferito a queste superfici di peperino un effetto non omogeneo, da considerarsi un fenomeno di naturale invecchiamento, di aspetto gradevole e quindi da conservare. Bisognava tuttavia eseguire un trattamento di pulizia a base d’acqua a bassa pressione e spazzole di fibre morbide evitando l’utilizzo di solventi chimici a causa dell’estrema porosità del peperino patricano.
Si è proceduto quindi ad interventi di adeguamento statico, concernenti il consolidamento delle strutture verticali e la ricostituzione della parte terminale superiore del muro con materiali e tecniche antiche del restauro; al fine di una migliore lettura degli interventi che nei secoli sono stati realizzati, è stata conservata una soletta di cemento realizzata negli anni sessanta; Si è proceduto quindi ad una nuova stuccatura con malta a base cementizia e di pozzolana. Sono state, inoltre, smantellate le tamponature di una delle due porte adiacenti la cantonata Sud-Ovest e di quattro delle cinque finestre anticamente presenti nel livello più basso della struttura; queste tamponature erano state realizzate mediante l’utilizzo di malte poco resistenti e pietre di piccole dimensioni; grazie alla loro demolizione si è potuto procedere allo studio della muratura della facciata che in prossimità di tali aperture è risultata avere uno spessore di circa 1,40 mt; La nuova tamponatura è stata realizzata mediante una cortina di pianelle di cotto, risalenti al XV secolo, incassata di circa 12 cm rispetto al profilo delle cornici; In tal modo è stato possibile mettere in risalto la strombatura delle finestre e l’elegante modanatura della piccola porta trecentesca prospiciente l’inizio di Via Vittoria Colonna.
Ulteriore intervento è stato il consolidamento ed il riposizionamento delle mensole in peperino della merlettatura, non più esistente, della “Torre Maestra” in corrispondenza di un aggetto in cemento realizzato nel secondo dopoguerra e la rimozione, con conseguente rifacimento, di fatiscenti intonaci di una porzione di muro costruito nel 1916 che chiude il “giardino segreto”; Il vecchio intonaco “arricciato” è stato sostituito con un intonaco a base di malte cementizie con finitura “fratassata”.